VESTIRSI DI SEDIE (WEARABLE CHAIRS)
I Edizione, Minneapolis, Minnesota, 1971
II Edizione, Milano, NABA, 2011
III Edizione, installazione completa, mostra Un art pauvre, Centre Pompidou, 2016
La performance fu condotta da dieci allievi di Pettena al Minneapolis College of Art and Design. Indossate le sedie, i ragazzi percorrono la città, a piedi, in autobus, la propria sedia come la propria ombra, sostano, rientrano. Le sedie furono poi esposte insieme a altra documentazione, come reperto, al Minneapolis Institute of Arts in una mostra in cui otto erano affisse alla parete e due erano state ibernate nella resina, imprigionate nelle due posizioni tipo, d'uso e di riposo. Un giorno cioè, un gruppo di persone, in fila indiana, si rendono autosufficienti: danno vita a degli oggetti disarticolati senza forma e senza senso, cedendo ad essi comunque qualcosa. Il tutto viene poi raccontato, a futura memoria, a chi non era lì quel giorno e si deve affidare, quindi, alla buona fede di chi la racconta. Le sedie erano soltanto strumenti adatti a una possibile integrazione, disarticolati se non indossati, segnale della necessità di una presenza corporea per avere un senso. Dal comportamento derivava dunque anche la strumentazione di viaggio verso regioni non conosciute, che diventavano così percorribili.
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