PROPOSTE PER IL CONCORSO TRIGON
1971
Proposte n. 1, 2-3-4 (con Giuseppe Chiari),9, 10, album cm 35x50 con tavole, foto e disegni
Proposta n.6, Nuovo suolo, collage
Proposta n. 7, Inprisonment , disegno, colorato nel 1980 ; Architectural project #2 (Planes crossing), disegno (coll. Frac Centre)
Proposta n.11, Instantaneous birth, disegno,
Proposta n.12, Conservazione , collage
Proposta n.13, Sedie e tavolo d’erba, disegno a matita
Proposta n. 14, Grass Architecture 1, 2 disegni a matita (coll. Frac Centre) (?), Grass Architecture 2, disegno a matita
Proposta n.15, Do-it-yourself, collage
Tra le 15 proposte presentate al concorso di Graz, alcune delle quali elaborate insieme a Giuseppe Chiari, diverse si segnalavano per l’impostazione ‘visionaria’ di stampo tutto concettuale, di riflessione critica sulla condizione del tempo dell’architettura come disciplina, e di maggiore affinità al campo delle arti visive nell’osservazione del rapporto città-natura, dell’artificiosità e banalità del costruito rispetto alla genuinità e alla forza dell’ambiente naturale. In particolare i disegni di Grass Architecture, uno dei quali ottenne il I° premio (n.13), costituiscono un preciso statement, reclamano l’uso di materiali naturali per un’architettura in cui la materia quasi sempre muore, così che l’architettura che invece si inventa come risultato della natura e della mano dell’uomo, dell’intuizione e della logica, si svesta di tipologie e riconoscibilità dettate dalle funzioni e ritorni libera, confondendosi con il paesaggio. Nel disegno Inprisonment (così come in Architectural project #2 (Planes crossing) che riprende, con intenti diversi, il progetto di performance Cancellazione di uno Stato dell’anno precedente), il passaggio di aerei in formazione ‘lavora’ il cielo sopra Graz, fisicizzando temporaneamente, visualizzando, ciò che la imprigiona e imprigiona l’architettura: il rigore geometrico del moderno che insegue le perfezione della classicità e non sa delle sue imperfezioni che la resero eterna. E ancora, Instant birth of a tree ricorda come la natura continui ad esistere sotto la città, ad accumulare energie, silente o minacciosa. Quella medesima energia che, per un semplice spostamento delle faglie, può esplodere in eventi anche brevissimi ma terribili: ma in questo caso la natura sembra amica, anzi lo è sempre, o forse no.
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ITALIA