ICE HOUSE I

Minneapolis, Minnesota (USA), 1971

Il primo dei due progetti di 'lavorazione' di edifici per mezzo del ghiaccio, usando cioè la temperatura eccezionalmente fredda del clima continentale di luoghi come Minneapolis, riguarda una grande scuola abbandonata all'interno di un parco, in attesa di essere riconvertita o demolita. L'edificio viene completamente ricoperto dal ghiaccio in cui durante la notte si era trasformata l'acqua che era stata fatta scorrere sulle pareti. Era stato così mantenuto l'aspetto dell'architettura che risultava però dematerializzata perché alla materia originaria di facciata si sovrappone un nuovo elemento naturale. Questo statement, che si ripeterà in opere dello stesso periodo, chiede in qualche modo alla materia con cui si costruisce di rimanere al suo stato naturale e di non diventare materiale da costruzione. La scuola mantiene la propria tipologia, la forma tipica della propria tipologia, ma una volta inglobata nel ghiaccio è la materia che la trasforma, e diventa viva perché lavorata dalla natura.