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Corte Dogana, Verona, 2018 

Se pure il riferimento ideale al primo Tumbleweeds Catcher (Minneapolis, 1972) sia evidente nelle dimensioni (8 metri) e nella struttura, così come l’osservazione del rapporto natura-architettura già presente allora, la grande torre realizzata a Verona inverte i fattori di quel rapporto, ponendo una struttura che è al tempo stesso architettura e natura al centro di un puro contesto architettonico neoclassico in cui essa è protagonista, con l’evidente intenzione di sottolineare quale sia il ruolo della natura nei confronti dell’architettura stessa.  Qui la natura è protagonista, mentre nella ‘torre’ del 1972 era l’architettura ad avere il ruolo fondamentale di ospitare elementi naturali rifiutati dal contesto urbano.