STANZA

I Edizione, Milano, Galleria Megalopoli, Beneaugurando, 1987

II Edizione, Bologna, Galleria Neon Campobase, Sistemi binari 1, 2008


Parte di una installazione realizzata insieme a Tarshito e a Ugo Marano, questa architettura archetipica nella forma e evanescente per leggerezza e trasparenza era realizzata in garza bianca. Vi si accedeva attraverso aperture realizzate nel punto di connessione delle quattro pareti entrando, solo dai quattro spigoli, in uno spazio quadrato con un soffitto in forma di bassa piramide, nel quale vi era continuità tra pareti e soffitto come in una grotta. L'idea della 'compenetrazione' si ripropone dunque nella semplicità di un luogo in cui l'architettura si annulla, si fa idea, simbolo, luogo di passaggio e di unione tra il reale e l'immaginario, tra ciò che si conosce e ciò che si desidera o si intuisce.