SOVRAPPOSIZIONI
Bari, Galleria Speciale, 1984
Questo lavoro è forse il primo in cui Pettena denuncia chiaramente l'interesse, tuttavia già espresso anche in opere precedenti, verso la percezione, le correzioni prospettiche, la produzione di ambienti o oggetti che indagano la terra di nessuno tra reale e immaginario. Questa panca infatti è un oggetto 'vero' e al tempo stesso illusorio perché dipinto, oppure può essere letto al contrario come una fantasia che si fa realtà. Il motivo della 'sovrapposizione' si ripete poi per ogni parete della galleria che in qualche modo è riflessa in quella di fronte, come per la facciata interna dell'ingresso che viene disegnata a matita sulla facciata contrapposta. Dunque tutto prosegue nel suo doppio, si raddoppiano le rappresentazioni e le sovrapposizioni: agli elementi esistenti corrispondono superfici di risposta. L'intero ambiente propone diversi modi sovrapposti di leggere in chiave visuale la descrizione di un evento fisico: perché specchiata, l'ombra della parete di fronte si è trasferita su l'altra, ne porta i segni fisicizzati. Ciò che è rimasto reale, tridimensionale, continua sé stesso in una vita fantastica, oppure un pezzo di racconto smette di raccontarsi, diviene, è. E di fronte, uno specchio raccoglie tutte e due le cose, sullo stesso piano.
"Un disegno che racconti una panca di pietra interrotta da una parete. Sulla panca vera e sulla panca disegnata si proietta la panca disegnata che contiene anche un foglio che descrive la panca e magari anche io seduto sulla panca" (G.P. in comunicato stampa Galleria Speciale, 31 marzo 1984).
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