PRESENZA / ASSENZA
2020
Ritorna qui un tema ricorrente che gioca sulla consapevolezza della propria presenza fisica così come del ricordo di questa, della memoria di una forma che conserva caratteristiche di ‘fisicità’. Si veda ad esempio la Poltrona Ombra (1986), di molti anni precedente, il cui autore così scriveva “Ombra, estensione della mia corporeità. Ho abitato lì dentro, e mantiene la mia forma, la memoria di me”.
Pensata in memoria dell’amico Walter Pichler, a cui il binomio presenza/assenza è dedicato anche in uno scritto che accompagna l’opera, questa è una dichiarazione d’affetto e al tempo stesso la fisicizzazione di un ricordo.
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