LAUNDRY

Como, Campo Urbano, 1969

Nell'ambito di "Campo Urbano", una giornata dedicata a "Interventi estetici nella dimensione collettiva urbana", nel centro storico di Como, in Piazza del Duomo, dove si svolgeva una serie di eventi prodotti da artisti come Giuseppe Chiari, Enrico Baj, Bruno Munari, etc., furono stesi dei panni, delle clothes-lines con le quali si intendeva sottolineare la differenza tra l'abitare e l'apparire di una città. L'installazione si proponeva dunque di far riflettere sugli aspetti non solo visivi dello spazio urbano, 'violando' l'immagine dell'ufficialità con l'inserimento di un elemento plebeo, platealmente fuori contesto. Le clothes-lines dei panni lavati e stesi ad asciugare nella piazza principale della città, ironizzando sulla staticità di quel contesto, raccontavano invece la città nel suo divenire, nel suo quotidiano, nella freschezza del vivere e non nella morte dell'apparire, ricordavano che i luoghi dell'ufficialità sono soprattutto spazi di ostentazione del potere ma che la città è anche, e forse soprattutto, luogo di disuguaglianza sociale e emarginazione.