LAMPADE

1969-71

Le lampade, simili nella concezione al tavolo ‘Babele’, sono pensate più o meno in derivazione o in contestualizzazione con gli arredi realizzati per lo studio-abitazione dell’autore di Piazza Donatello a Firenze.  Il loro design cercava di ricostruire in qualche modo un ambiente ‘quasi domestico’ utilizzando degli ‘objets trouvé’, cioè elementi di produzione industriale riciclati in altri contesti, in questo caso con una funzione di arredo domestico.  Alcune di queste lampade, in particolare quelle ‘a albero’,  raccontavano anche una natura stilizzata. Come il tavolo ‘Babele’, ricordavano in qualche modo una natura ridisegnata.  Sono progetti rimasti allo stato di prototipo, che non sono mai entrati in produzione per il crescente disinteresse dell’autore che, una volta completato il progetto del proprio studio, si allontana sempre più dal mondo del design per raggiungere la metafora pura dell'installazione, del lavoro d'artista, in cui la funzione viene sospesa temporaneamente in attesa di riacquistare maggiore qualità attraverso il linguaggio.