"MAPPE RECINTI ITINERARI TERRITORI"

Produzione Speciale per "Megalopoli", 1989

 

Il tappeto, in lana vergine eseguito in Kashmir, è composto di 11 piccoli arazzi ricamati a mano con punto a catenella.  I quattro soggetti, gli itinerari, i territori le mappe e i recinti, sono secondo l’autore lo strumento necessario per la definizione dello spazio all’interno o all’esterno di quei ‘cerchi magici’ che sono le mura di una città, l’inizio di una costruzione, perché i riti che si svolgono all’interno di qualsiasi recinzione assumono una qualità e un ruolo tutto particolare, diverso da ciò che è al di là di questo confine.  Così gli itinerari sono percorsi di unione tra mondi contrapposti, il reale che cerca di indagare e di comprendere il mondo del sogno e dell’immateriale e dunque i territori da percorrere possono essere infiniti, tanti quanti le forme dei pensieri fisicizzati in eventi e situazioni.  Le mappe, descrivendo i percorsi, illustrano gli episodi dei territori, le architetture, i giardini disegnati, “i diagrammi di geometrie che catturano i percorsi dell’inconscio” (G.P.), e infine i recinti delimitano i territori dedicati a scopi diversi, la cerimonia, il lavoro, l’abitare, etc.  Ma anche la terra di nessuno, le zone intermedie, hanno innumerevoli echi.