NEWS
News novembre 2023
Mostra
PRINT READY DRAWINGS
Schindler House, Los Angeles, Nov.11/2023 – Feb. 4/2024
Guest curator: Sarah Hearne
In mostra stampe e riproduzioni che presentano una storia dell’architettura in riferimento non ai singoli autori ma ai materiali e tecniche di riproduzione. Una versione digitale del filmato Intens. Progetto d’architettura di Gianni Pettena sarà proiettato in loop su un monitor posto in posizione centrale.
News settembre 2023
XXIV Edizione di Pordenone legge
Festa del libro con gli autori
11-17 settembre 2023
Domenica 17 settembre, ore 11
Tutto tutto tutto…..o quasi
(Quodlibet, 2022)
Con Gianni Pettena. Presenta Marco Minuz
News febbraio 2023
Galleria ‘salle principale’, Parigi
11/02 – 25/03
Group show (after Koyaanisqatsi)
a cura di/curator Emile Ourounov
Patrick Bouchain / Dominique Mathieu / Gianni Pettena
Matthieu Saladin/ les gens d’Uterpan / Lois Weiberger/ Zapatists
La mostra si ispira al film sperimentale omonimo dei primi anni ’80, considerato un esempio di ‘ecocinema’ perché, per oltre un’ora, mostra solo immagini e vedute,di environments diversi, naturali e urbani, con il solo commento di musica di Philip Glass. Il tema del rapporto con l’ambiente è infatti ricorrente, pur in maniera diversa, nel lavoro degli artisti presentati. In particolare per Gianni Pettena, tra i molti esempi possibili, il curatore Emile Ourounov ha scelto opere tra cui ‘Marea’ e ‘Clay house’ in cui il tema viene affrontato e presentato in rapporto con le problematiche del progetto.
News novembre 2022
dal 21 / 10 / 2022 al 29 / 01 / 2023
E’ in corso al Jeu de Paume di Parigi la mostra
RENVERSER SES JEUX
Autour de l’arte povera 1960-1975:
photographie, film, video
La mostra propone opere dei maggiori esponenti dell’arte povera, da Boetti a De Dominicis, da Kounellis a Merz , da Mattiacci a Pistoletto, in dialogo con il lavoro di altri artisti dell’avanguardia italiana di quegli anni attraverso la fotografia, il film o i video, media non usati di frequente in quel movimento.
Gianni Pettena, in questo confronto, espone CARABINIERI 1968, Laundry 1968
Design NEWS
11/ 12 NOVEMBRE 2022
CASA CRESPI, MILANO
NOVEMBER 11/ 12 2022
CASA CRESPI, MILAN
DIECI OPERE DEI PIU’ CELEBRI DESIGNERS ITALIANI
TEN WORKS BY THE MOST CELEBRATED ITALIAN DESIGNERS
Nella storica Casa Crespi, prestigioso seicentesco palazzo
interamente restaurato negli anni ’20 dall’architetto Piero
Portaluppi sono in mostra 10 opere di alcunI dei più celebri
designers italiani come Ettore Sottsass , Gio Ponti , Nanda
Vigo, Melchiorre Bega, Gianni Pettena, Gae Aulenti, Ugo La
Pietra, Luciano Bertoncini. Le opere saranno messe alla
Asta a Parigi il 30 novembre
Di Gianni Pettena è in mostra il divano ‘Rumble’ (1967)
Mostra personale
GIANNI PETTENA
“Forgiven by Nature”
Fondation Hermès
La Verrière/ISELP, Bruxelles
15 Gennaio – 13 Marzo, 2021
Su invito del ciclo “Matters of Concern/Matières à penser”, e per la sua prima mostra in Belgio, Gianni Pettena propone un progetto in due parti. A La Verrière, una selezione di oggetti, plastici, fotografie, disegni, documenti, filmati, istallazioni, mostra in tutta la sua evidenza l’operatività generosa e ibrida dell'artista che permette di cogliere il respiro di uno spirito, insieme ribelle, idealista e giocoso, aperto anche a un tono umoristico e sovversivo, oltre a un rigoroso pensiero analitico.
Solo a qualche metro da La Verrière, una grande istallazione si colloca nello spazio dell'ISELP (Institut Supérieur pour l'Étude du Langage Plastique). Quest'opera, Paper/Midwestern Ocean, riempie lo spazio espositivo di strisce di carta bianca che devono essere ritagliate con le forbici per farsi posto e creare percorsi. Concepita come sperimentazione collettiva in occasione di una conferenza in un'università americana nel 1971, questa installazione ‘penetrabile’ propone un rovesciamento dell'esperienza architettonica perché rende invisibile l'interno dell'edificio prima di riappropriarsene attraverso maniere d’uso anonime, indipendenti da un pensiero altrui. (Guillame Désanges)
Mostra collettiva
“L’usage des richesses”
Galerie ‘salle principale’, Paris
24 Gennaio – 20 Marzo 2021
Il titolo della mostra "L’usage des richesses" (L’uso della ricchezza) è tratto da George Bataille, le cui idee sull’argomento sono illustrate da Dominique Mathieu nel saggio di presentazione.
Se non si può negare “il fatto che il valore commerciale di un’opera d’arte resta, secondo la logica del capitalismo, maggiore del suo valore d’uso”, Bataille dice che “il sole dà senza mai ricevere” e che l’arte è “Il Dono”.
Dunque, quando le fondamentali necessità della sopravvivenza e della produzione sono state soddisfatte, questo ci autorizza a prendere e a usare l’energia in surplus “senza alcuna ragione”.
Tutte le opere in mostra dimostrano come si debba “pagare un tributo alla spesa improduttiva dell’arte e al piacere di produrre in perdita” che l’accompagna.
Per l’arte si può allora dire che è “la folle energia che a volte ci fa sperimentare cose inutili”, che può essere “un tentativo di rendere omaggio all’onnipotenza della Natura, a cui la nostra civiltà ha il desiderio quasi strutturale di opporsi”, che è “la chiave che apre le porte agli eccessi, introducendo prospettive nuove che non hanno fini di produzione ma sono aperte ad ogni possibile risultato.
Artisti in mostra: Béatrice Balcou, Patrick Bouchain, Ícaro Lira, Dominique Mathieu, Marianne Mispelaëre, Gianni Pettena, The Play, Matthieu Saladin, Endre Tót, les gens d’Uterpan, Lois Weinberger, Zapatistes.
Nuova monografia uscita nel settembre 2020.
Pubblicato da Gianni Pettena su Lunedì 21 settembre 2020
Nuova monografia uscita nel settembre 2020.
Pubblicato da Gianni Pettena su Lunedì 21 settembre 2020
Parades for FIAC
Gianni Pettena | Wearable Chairs, 1971
performance | Giovedì 17 & Sabato 19 Ottobre | 13 - 15
partenza alle 13 dalla galleria Salle Principale verso Avenue Winston Churchill alle 14:15
https://www.fiac.com/en/fiac-programmes/performances/gianni-pettena1/
Gianni Pettena è uno dei protagonisti dell’architettura radicale italiana degli anni ’60 e ’70. Artista, architetto, designer, professore, critico e storico dell’architettura si definisce soprattutto come un “anarchitetto”. Ha contribuito a ridefinire l’architettura come disciplina attraverso l’uso di strumenti tipici del campo delle arti quali la performance e l’installazione. La performance Wearable Chairs consiste in una ‘processione’ urbana di un gruppo di giovani, ognuno dei quali indossa, fissata alla schiena, una sedia pieghevole. Procedendo in fila indiana, il gruppo si ferma ogni tanto e si siede per parlare del proprio futuro. La performance è stata realizzata per la prima volta nel 1971 a Minneapolis dagli studenti del Minneapolis College of Arts and Design. La versione che viene presentata durante il FIAC vede come protagonisti gli studenti della Ecole Nationale d’Architecture di Versailles.
28, rue de Thionville
75019 Paris
PARIGI
15 Ottobre 2019
Maison de l’Architecture, Ile-deFrance
ore 19-21
GIANNI PETTENA
TESTO ARTE ARCHITETTURA
Lezione inaugurale del seminario mensile
TRA LE RIGHE: VARIAZIONI SULLO SPAZIO TESTUALE
Ottobre 2019 – Giugno 2020
Il seminario si propone di svolgere una riflessione sul rapporto tra letteratura e architettura. Il libro inteso come spazio abitato, così come l’architettura scoperta attraverso le parole, implicano concetti teorici, poetici e tecnici tra loro interconnessi: la conoscenza dello spazio riguarda infatti entrambi le discipline. In questo ciclo di nove dibattiti si svilupperà una riflessione ‘trasversale’ che riguarderà campi diversi; architettura, filosofia, letteratura, arti visive e grafica.
Merano, edificio Cassa di Risparmio, Portici 163
11 ottobre 2019 – 12 gennaio 2020
Una produzione di KUNST MERAN MERANO ARTE con NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, e UNIBZ, Libera Università di Bolzano
A cura di Claudio Larcher, Massimo Martignoni, Ursula Schnitzer
È la prima rassegna sistematica sull’evoluzione del progetto moderno nell’area trentino- tirolese. Collocata al centro esatto di quel formidabile incrocio di traiettorie estetiche e culturali - da Monaco a Venezia, da Vienna a Milano - che ha per molti versi vertebrato il profilo stesso del design dal XX secolo a oggi, questa regione alpina transfrontaliera si distingue, alla prova dei fatti, per una spiccata originalità creativa e per una forte propensione alla ricerca tecnico- formale.
In mostra:
Carlo Abarth, Reinhold Adolf, Giulio Apollonio, Arge 2, Monica Armani, Luciano Baldessari, Baldessari e Baldessari, Christian Bartenbach, Othmar Barth, Franz Baumann, Ernst Beranek, Sergio Berizzi, Walter Bosse, Cesare Butté, Achille Castiglione, Daniel De Biasi, Roman Delugan (Delugan Meissl Architects), Marco Dessì, Fortunato Depero, Dante Donegani, William D’Alessandro, Ellinor Hirschfeld Mack Delugan, Werner Hölbl, Ulrich Dumpf, Jan Ebenspacher, Emo Henrich, Robert Fliri, Hans Fritz, Martino Gamper, Michelangelo Perghem Gelmi, Sergio Giovanazzi, Konstantin Grcic, Matthias Gruber, Anton Hofer, Clemens Holzmeister, Peter Huta, Oliver Irschitz, Marcello Jori, Georg Juen, Steffen Kaz, Moritz Kessler, Giovanni Lauda, Giovanni Lorenzi, Lupo Burtscher, Nina Mair, Sebastian Mariner, Miki Martinek, Maurizio Martinelli, Giancarlo Maroni, Luca Martorano, Miyuca Studio, Siegfried Mazagg, Angelo Mazzoni, Dario Montagni, MM Design, Oswald Oberhuber, Helmuth Ohnmacht, Gianni Pettena, Arrigo Perini, Giuseppe Perini, Walter Pichler, Giorgio Piccolzuaz, Reinhard Plank, Ezra Pound, Gino Pollini, Giò Ponti, Nikolaus Prachensky, Kuno Prey, Ernesto Prinoth, Rolf Eugen Rehfeld, Armando Ronca, Riccardo Schweizer, Guido Segalla, Benno Simma, Ettore Sottsass junior, Ettore Sottsass senior, Harry Thaler, Afra & Tobia Scarpa, Arno Schneider, Julius Schneider, Wilhelm Stigler, Rudolf Stieg, Erwin Stricker, Danilo Sylvestrin, Sebastiano Tonelli, Matteo Thun, Lois Welzenbacher, Giorgio Wenter Marini, Hans Peter Zangerl, Christian Zanzotti, Marco Zanini, Zilla, Josef Zotti u.a.
MOSTRA a cura di Arturo Carlo Quintavalle
PARMA
Palazzo del Governatore
Piazza Garibaldi 19
27 settembre-1 dicembre 2019
INAUGURAZIONE
26 SETTEMBRE 2019
ORE 18.30
Campo Umano - Arte pubblica 50 anni dopo
Un progetto a cura di Luca Cerizza e Zasha Colah
Convegno:
21 e 22 settembre 2019
Villa Olmo (via Simone Cantoni 1, Como)
Mostra:
Inaugurazione: 21 settembre, 19.00
21 settembre - 26 ottobre 2019
borgovico33 (via Borgo Vico 33, Como)
http://www.fondazioneratti.org/news/322/campo_umano_-_arte_pubblica_50_anni_dopo
Fin dal suo titolo il progetto rievoca Campo Urbano, l’evento artistico a cura di Luciano Caramel che occupò gli spazi pubblici di Como il 21 settembre 1969 con interventi effimeri e spesso spiazzanti per la cittadinanza e l’opinione pubblica comasca.
Diviso in due giornate, il convegno vede la partecipazione di artisti, critici, curatori tra le voci più significative in materia.
Nella giornata di sabato verranno discusse le forme di arte pubblica che hanno avuto luogo in Italia tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70 (Alessandra Acocella, Luca
Cerizza, Alessandra Pioselli, Francesco Tedeschi, Tommaso Trini). In questo contesto verrà approfondito il caso di Campo Urbano, attraverso la testimonianza di alcuni dei suoi
protagonisti (Giuliano Collina, Mario Di Salvo, Ugo La Pietra, Gianni Pettena, Franca Sacchi e Grazia Varisco).
a cura di Andrea Viliani
allestimento Mario Cucinella Architects
Parco Archeologico di Pompei, Palestra Grande
15 Giugno 2019 – Dicembre 2019
Inaugurazione, 14 giugno 2019, ore 18
Il tema della mostra, interpretato da 31 artisti di fama nazionale e internazionale, riguarda, come suggerito dal titolo, la morale di ogni individuo in rapporto alla collettività, e di conseguenza la sua responsabilità nei confronti della società per quanto riguarda la creazione di una sensibilità collettiva. La scelta di Pompei per l’esposizione delle opere suggerisce il concetto di una continua trasformazione, fra natura e cultura, con nuove, continue scoperte di oggetti, in questo caso contemporanei, che raccontano la storia di una comunità.
Galleria salle principale
la galerie 28, rue de Thionville, Parigi
Occupations
15 febbraio - 27 aprile 2019
Inaugurazione 14 febbraio, ore 18
Claude Closky, Dominique Mathieu, Marianne Mispelaëre, Hans-Walter Müller, Gianni Pettena, Matthieu Saladin, les gens d'Uterpan, Lois Weinberger
Al di là delle differenze di metodo e di argomento, le opere degli otto artisti che espongono alla galleria Salle Principale hanno in comune un medesimo campo di ricerca, quello delle sfide politiche innescate dalle costrizioni spaziali. Ognuna a suo modo si concedono, negoziano, infiltrano, occupano, liberano o commentano, nei suoi diversi aspetti, pubblici o privati, uno spazio urbano, architettonico, della memoria, pubblicitario, tecnologico o scientifico.
a cura di
Pierre-Alexander Mateus, Charles Teyssou
Chiesa di San Paolo Converso, Piazza S.Eufemia, Milano
10 gennaio-16 febbraio 2019
Inaugurazione, 10 gennaio, ore 18
Armature Globale/Michel Auder/James Bridle/Lili Reynaud Dewar/Paul-Alexandre Islas/Ken Lum/Gianni Pettena
Nella mostra, lo spazio della chiesa barocca di San Paolo Converso introduce a una riflessione sia sull’evoluzione del barocco che sul nuovo barocco contemporaneo e su un’idea di moderna conversione/trasformazione così come già profetizzato da Pier Paolo Pasolini nel suo progetto, mai realizzato, di un film sulla conversione di San Paolo.
Conversione/mutamento nelle forme, ideologie e comportamenti del corpo e della società.
Gianni Pettena contrappone al “barocco” le proporzioni della sezione aurea.
Museion, Bolzano, 13 ottobre 2018 – 24 marzo 2019
Sammlung Goetz, München, giugno 2019 – novembre 2019
A cura di: Ingvild Goetz, Leo Lencsés, Karsten Löckermann, Letizia Ragaglia, Elena Re
Artisti: Carla Accardi / Alighiero Boetti / Agostino Bonalumi / Enrico Castellani / Dadamaino / Lucio Fontana / Piero Manzoni / Fabio Mauri / Michelangelo Pistoletto / Salvatore Scarpitta / Paolo Scheggi / Mario Schifano / Vincenzo Agnetti / Giovanni Anselmo / Giorgio Ciam / Giuseppe Desiato / Luciano Fabro / Luigi Ghirri / Marcello Jori / Ketty La Rocca / Elio Mariani / Plinio Martelli / Ugo Nespolo / Germano Olivotto / Giulio Paolini / Giuseppe Penone / Gianni Pettena / Michele Zaza / Nanni Balestrini / Gianfranco Baruchello / Emilio Isgrò / Arrigo Lora-Totino / Maurizio Nannucci / Claudio Parmiggiani / Franco Vaccari / Emilio Villa / Giuseppe Chiari / Luciano Caruso / Stelio Maria Martini
La mostra nasce dalla collaborazione tra la Sammlung Goetz di Monaco e Museion di Bolzano e raccoglie un’ampia selezione di opere d’arte italiana dopo il 1950. Dal dialogo tra le due collezioni emergono, sulla base di straordinarie opere pittoriche e fotografiche, le correnti essenziali dell’arte italiana, nate dalla rinascita artistica nel Dopoguerra.
da un’idea di Adriana Polveroni
a cura di Adriana Polveroni e Gabriele Tosi
Corte Dogana 2, Verona
12 ottobre > 2 dicembre 2018
inaugurazione 12 ottobre, ore 19.30
Gli artisti: Nanni Balestrini, Maurizio Cattelan, Cristian Chironi, Danilo Correale, Vittorio Corsini, Cuoghi Corsello, Gino De Dominicis, Ceal Floyer, Claire Fontaine, Cyprien Gaillard, Andrea Galvani, Carlos Garaicoa, Christian Jankowski, Thomas Kuijpers, Ugo La Pietra, Maria Lai, Lisa Dalfino e Sacha Kanah, Robin Hewlett e Ben Kinsley, Glenn Ligon, Davide Mancini Zanchi, Masbedo, Elena Mazzi, Adrián Melis Sosa, Luciano Ori, Adrian Paci, Gina Pane, Pino Pascali, Beatrice Pediconi, Diego Perrone, Gianni Pettena, Paola Pivi, Andrea Santarlasci, Tomás Saraceno, Marinella Senatore, Stefano Serretta, Caterina Erica Shanta, Mauro Staccioli, Kyle Thompson, Piotr Uklansky, Ben Vautier, Vedovamazzei.
Poiché la riflessione sull’Utopia, tema dell’edizione 2018 di ArtVerona, appartiene strutturalmente al mondo dell’arte, attraversando tutte le sue discipline, la mostra Chi utopia mangia le mele propone un percorso che affianca figure storicizzate a giovani autori con una selezione di opere che dagli anni Sessanta arriva ai giorni nostri, includendo fotografia, installazione, pittura, suono e scultura, e si avvale di nuove produzioni ma anche di rifacimenti di opere storiche.
È il caso di Una domenica a Rivara (1992), il lenzuolo con cui un allora giovane Maurizio Cattelan si faceva conoscere al pubblico, e di uno dei più noti e simbolici lavori di Gianni Pettena, Tumbleweeds Catcher (1972), realizzato per la prima volta a Salt Lake City nel 1972: una imponente installazione alta 8 metri, inedita in Europa, ripensata in una declinazione che tiene conto del patrimonio naturale italiano.
Mostra Utopie Radicali: Florence 1966-1976 al CCA di Montreal
(Canadian Centre for Architecture - Montreal) fino al 7 Ottobre 2018.
A cura di Pino Brugellis, Gianni Pettena e Alberto Salvadori.
Rassegna stampa - Installations views - Introduzioni audio alle sale - Opening Conversations:
A cura di Adam Budak
Artisti: Mariana Castillo Deball, Claudia Comte, Alessandro De Francesco, Alicja Kwade, Sissa Micheli, Štefan Papčo, Giuseppe Penone, Simon Perathoner, Gianni Pettena, Agnieszka Polska, Jiří Příhoda, Gregor Prugger, Mathilde Rosier, Egill Sæbjörnsson, Fabien Vallos, Nico Vascellari, Franz West.
Conferenza stampa: Giovedì 21 giugno, ore 11, presso l’Hotel Adler, Ortisei
Inaugurazione: Sabato 23 giugno 2018, ore 17:30, Col de Flam, Ortisei
Performances di: Alessandro De Francesco, Sissa Micheli, Gianni Pettena, Mathilde Rosier, Egill Sæbjörnsson, Nico Vascellari.
Agenda:
· Sabato 23 giugno 2018, ore 17:30 opening party con performances e cocktail, Col de Flam , Ortisei.
· Domenica 24 giugno, ore 16.00, piazza Sant’Antonio,
Ortisei, conferenza di Gianni Pettena e Ulrike Kindl, e
dibattito con gli artisti.
Per maggiori informazioni info@biennalegherdeina.it +39 366 1500 243
La Biennale Gherdëina torna per la sua sesta edizione affrontando il tema della natura polimorfa della montagna e del suo linguaggio.
"Concepita come naturale prosieguo della precedente edizione della Biennale che affrontava il tema della retorica del desiderio, la mostra WRITING THE MOUNTAINS va alla ricerca di modelli di appartenenza, identificazione e coesistenza. Si rende così omaggio sia alla montagna che alla comunità che la abita, per mezzo di una riflessione sulle qualità di resistenza e di resilienza intrinseche a questi luoghi e a queste persone, portando a esempio la montagna come luogo di stupore e al tempo stesso di intimità, emancipazione e affermazione delle tradizioni. La mostra immagina l’ambiente della montagna come un rituale in pieno svolgimento, come un archetipo in continua evoluzione, tuttavia riformulato e riproposto in maniera sempre differente, che presenta aspetti mistici, realistici, sublimi e mondani, e infine come un’espressione di desiderio in cui si intrecciano leggende, miti e i sogni quotidiani."
Adam Budak
Seconda Biennale di Yinchuan
Starting from the Desert. Ecologies on the Edge
9 Giugno–19 Settembre 2018
Museum of Contemporary Art Yinchuan
Yinchuan, China
Il MOCA di Yinchuan è il primo museo di arte contemporanea del nord ovest della Cina. La città di Yinchuan (nella regione Ningxia) si trova tra il Deserto di Gobi e il Fiume Giallo e le strade che un tempo si percorrevano per raggiungerla erano quelle della Via della Seta. Yinchuan era l’ultima stazione sulla via della seta. Qui, dove il deserto finisce diventando campagna, si sono incontrati e stratificati ecosistemi diversi, a garanzia della biodiversità. E’ un luogo dove convivono il nomadico e lo stanziale, i pastori e i contadini, minoranze di origini diverse, spazi piani e il disegno dei campi coltivati, culture materiali e immateriali.
La Seconda Biennale di Yinchuan, di cui è direttore artistico Marco Scotini, sarà allestita non soltanto nei 15.000 metri quadrati del museo di arte contemporanea ma anche nel Eco-Park Hui Nongqu e nel International Artists Village.
Verrà dedicato molto spazio al tema dell’ecologia e dell’agricoltura, e altro ancora a quello dell’istruzione alternativa e al libro come simbolo, e infine a quello della coesistenza delle minoranze.
Tra i molti artisti internazionali invitati, Gianni Pettena espone alcune immagini di “About non conscious architecture” (1972-73), un tema ben noto della sua ricerca che qui appare particolarmente adatto a rappresentare l’ampia gamma di argomenti di cui la mostra si occupa.
GIANNI PETTENA
Le permis de penser (Licenza di pensare)
Galleria Salle Principale, Parigi
3 marzo – 12 maggio 2018
Opening, 2 marzo 2018, dalle 5 alle 9
“Io sono la spia”: l’uomo che mostra il cartello con queste parole è un uomo libero. Essere libero, secondo Pettena, significa ignorare lo zeitgeist, elevarsi al di sopra del peso del conformismo, ed emanciparsi dal gruppo e dalle sue opinioni condivise. Questo evento è stato un’improvvisazione, libera da ogni costrizione concettuale, convenzionale o radicale. Con questo gesto imprevisto, Pettena ci ricorda il rifiuto di Marcel Duchamp “di essere un artista nel senso che si dà oggi a questa parola”, non ancora un “anti-artista”, a cui preferì piuttosto il termine “anartista”. Questa sua presa di posizione permise a Duchamp di spingere fino al limite ogni riferimento che portasse ad associazioni che il mondo dell’arte (o anti-arte) sarebbe stato anche troppo bravo a cogliere. E lo stesso si può dire di Pettena, la cui posizione non è né di accettazione, né di assoluto rifiuto, ma una che invece lo porta in un luogo dove pochissimi si avventurano per paura di non essere capaci di uscirne. Questa è la maniera in cui Pettena, che si colloca all’incrocio tra mondi diversi, ci apre gli occhi su un tipo di architettura che noi non riusciamo a vedere. Egli è, e sarà sempre, un “anarchitetto”.
La mostra a Salle Principale è una retrospettiva che riguarda 50 anni di un’attività ‘anarchitettonica’ iniziata a Firenze nel 1967.
LEGGI DI PIU'...
MURALNOMAD
Le Quadrilatère, Beauvais
23 febbraio-19 agosto 2018
Opening 23 febbraio 2018, ore 18
La mostra, curata da Dominique Mathieu, sull’arte della tessitura contemporanea, è ispirata e prende nome dal concetto di “muralnomad” di Le Corbusier secondo cui per l’architetto “un tappeto o un arazzo non deve mai essere di servizio a un comodino o a un mobile da sala da pranzo, né per dimensioni né per collocazione”. Attraverso più di quaranta opere di artisti e artigiani dell’arte della tessitura, tra i quali lo stesso Le Corbusier, la mostra propone un’attenta analisi dell’arte della tessitura parallelamente all’evoluzione delle pratiche artistiche contemporanea. In esposizione, così come sul manifesto della mostra, l’arazzo “Sprofondo” di Gianni Pettena (1989).
ENERGY FREE TREE
GIANNI PETTENA per MUSEION
Bolzano/Bozen, dal 23 novembre 2017, ore 19,30
Anche usando qualcosa che sembra ormai del tutto inutilizzabile, imitando la natura ma senza danneggiarla, si può creare un simbolo per giorni da sempre considerati di rinascita e di pace.
SUPERDESIGN
R & Company, New York
7 Novembre 2017 – 4 Gennaio 2018
R & Company presenta SuperDesign, un panorama del radical design italiano, curato da Maria Cristina Didero. La mostra ha richiesto oltre un decennio di lavoro ed è stata realizzata attraverso un accurato lavoro di ricerca, di raccolta e di frequenti viaggi in Italia per intervistare i protagonisti di quel movimento. Gli artisti e designers in mostra sono Piero Gilardi, Archizoom Associati, Studio 65, Gianni Ruffi, Kazuhide Takahama, Lapo Binazzi, Luigi Bandini Buti, Ugo La Pietra, . Studio A.R.D.I.T.I., Gino Marotta, Gianni Pettena, Superstudio, Marion Baruch, Ettore Sottsass, Guido Drocco , Franco Mello e Gianfranco Frattini.
La rassegna sottolinea nel suo insieme il lavoro di questi prestigiosi protagonisti attraverso una piccola, preziosa collezione di opere visionarie, oltre ad una selezione di rari disegni d’archivio e di fotografie, e un lungo documentario (62 minuti) di Francesca Molteni che contiene interviste con questi pionieri del design e rari filmati inediti. La mostra sarà accompagnata da un catalogo pubblicato da Monacelli Press, anch’esso a cura di Maria Cristina Didero, con una introduzione di Evan Snyderman di R&Company e contributi di Deyan Sudjic and Catharine Rossi.
NOUVEAU PARCOURS AU MUSÉE ET NOUVELLE PRÉSENTATION DES COLLECTIONS CONTEMPORAINES
CENTRE POMPIDOU, Parigi
Inaugurazione, Giovedì 19 Ottobre 2017, ore 18
A partire da questa data, il Museo nazionale d’arte moderna del Centro Pompidou presenta una nuova sistemazione dei piani 4 e 5, dedicati all’arte contemporanea dalla fine degli anni ’60, che si sviluppa secondo un percorso che ne segue lo sviluppo temporale e tematico.
La sala 12 al piano 4, Design e Tecniche Povere/Global Tools, propone opere della collezione permanente di designers, architetti e artisti caratterizzate dai principi di quella contro-scuola, cioè la diffusione della creatività collettiva e del ruolo socio-politico dell’architettura.
Di Gianni Pettena sono in mostra gli originali delle Wearable Chairs, realizzate per la performance di Minneapolis del 1971, e l’intera installazione esposta in quello stesso anno al Minneapolis Institute of Arts.
a cura di Pino Brugellis, Gianni Pettena, Alberto Salvadori
20 ottobre 2017 – 21 gennaio 2018
Galleria La Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze
Inaugurazione 19 ottobre 2017, ore 19
La mostra presenta un’ampia selezione di opere – oggetti di design, video, installazioni, performances - degli architetti cosiddetti radicali che operarono a Firenze a ormai mezzo secolo di distanza, a partire dal 1966, in forme ricche di linguaggi innovativi e molto diversificate tra loro, ma accomunate da un sistema di revisione appunto radicale degli strumenti operativi tradizionali, così come, in anni appena precedenti, era già avvenuto in Inghilterra e in Austria. Vengono illustrate attraverso dettagliati pannelli esplicativi le origini, ispirazioni e motivazioni dei singoli e dei gruppi e la ragione per cui quello che ormai si può definire un movimento nacque proprio a Firenze, in anni caratterizzati da tensioni politiche e sociali ma anche da un generale clima di rinnovamento artistico. La mostra, anche attraverso un documentato catalogo, illustra e dimostra inoltre il percorso di continuità che, a partire dalla visionarietà dell’utopia critica originatasi a Firenze, si è tradotto, nelle generazioni successive, in un nuovo approccio a livello internazionale nella ricerca progettuale di architetti, storici, designers e artisti.
12 ottobre – 9 dicembre 2017
Inaugurazione, 11 ottobre ore 18.30
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Corso Magenta 59 – Milano
Progetto ideato da Marco Meneguzzo e curato da Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, direttori artistici delle Gallerie del Credito Valtellinese, la mostra intende indagare le espressioni artistiche che in Italia si sono ispirate alla protesta politica a partire dal 1965, inizialmente come rifiuto della guerra del Vietnam, fino almeno alla metà degli anni settanta.
Viene presentato un gruppo abbastanza ristretto di artisti, essenzialmente operanti tra Milano e Roma, tra cui Vincenzo Agnetti, Franco Angeli, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Fabio Mauri, Mario Ceroli, Emilio Isgrò, Mario Schifano, Ugo La Pietra, Franco Vaccari, Gianni Pettena, cui si affiancano coloro che in quel periodo, anche anonimamente, hanno operato nel campo dell’illustrazione, del muralismo e nelle diverse altre forme di comunicazione visiva. Un confronto dunque tra linguaggi cosiddetti “alti” (pittura da un lato e arte “concettuale” e comportamentale dall’altro) e “bassi” (l’illustrazione di riviste e di fanzine), che in quegli anni hanno cercato di costruire un linguaggio espressivo al contempo innovativo e accettato dalle grandi masse.
L’AIR VIBRE DU BOURDONNEMENT DES INSECTS
(L’ARIA VIBRA DEL RONZIO DEGLI INSETTI)
7 Ottobre – 17 Dicembre 2017
Museum of Contemporary Art (MoCA)
Rochechouart
La mostra, curata da Sebastien Faucon, che ricalca nel titolo quello di un’opera di Pier Paolo Calzolari del 1970, presenta con ampiezza e varietà opere che dagli anni ’60 ad oggi propongono una riflessione sulla vera natura delle cose che ci circondano e al tempo stesso individuano il nascere di una sensibilità ecologica.
E’ un insieme, volutamente non cronologico, di pezzi provenienti dalla collezione permanente di Arte Povera del museo (Anselmo, Boetti, Calzolari, Penone) e di Land Art, affiancati da recenti acquisizioni (Michael J. Smith, Gianni Pettena, Julien Discrit) e da lavori di artisti invitati per l’occasione. Pur senza essere uno studio approfondito sull’eredità che l’Arte Povera ci ha lasciato, la mostra propone un continuum di artisti che hanno scelto una visione poetica del banale cui si aggiunge una vena di attivismo politico.
GIANNI PETTENA
Architetcture forgiven by nature
Scultori a Brufa. La strada del vino e dell'arte. Trentunesima edizione.
Brufa, 25.08 – 03.09.2017
Inaugurazione: Venerdì 25 agosto, ore 18.00
A cura di: Bruno Corà
GIANNI PETTENA
Architetture naturali
Merano Arte/Kunst Meran 22.07 – 24.09.2017
Inaugurazione: Venerdì 21 luglio, ore 20.00
Curatrice: Christiane Rekade
La mostra si svolge in contemporanea con quella della statunitense Helen Mirra (“Camminare, tessere”) il cui linguaggio artistico presenta aspetti di affinità con l’opera di Gianni Pettena per quanto riguarda il confronto continuo con il paesaggio, il rapporto con la Natura e il collegamento tra i paesaggi dell'Alto Adige e degli Stati Uniti, territori che hanno entrambi esercitato una forte influenza sul lavoro dei due artisti.
Per Gianni Pettena il paesaggio locale riveste infatti un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle sue creazioni e concezioni in campo architettonico – tanto che, in proposito lo stesso Pettena parla de “la mia scuola di architettura”. La mostra a Merano Arte si occupa di questo rapporto e del costante confronto che caratterizza il legame dell’artista con il paesaggio della sua terra, accompagnando tutta la sua attività.
ARCHIPENSIERO di Gianni Pettena nella mostra da Da Duchamp a Cattelan. Arte contemporanea sul Palatino | Inaugurazione 27 giugno, ore 18.30
ALT AL PALATINO - DA DUCHAMP A CATTELAN
100 opere di grandi artisti dalla raccolta Tullio Leggeri
A cura di Tullio Leggeri e Alberto Fiz
Foro Palatino - Via di San Gregorio n. 30 - Roma
Dal 28 giugno al 29 ottobre 2017
Nella mostra, curata da Alberto Fiz, si confrontano arte contemporanea e archeologia attraverso 100 opere provenienti dal museo ALT creato dall’architetto Tullio Leggeri, tra i maggiori collezionisti italiani, che fin dagli anni ’60 ha avuto un particolare rapporto con gli artisti, sviluppando i progetti insieme a loro con suggerimenti sia tecnici che creativi.
In questo particolare contesto è stato ricostruito su grande scala ARCHIPENSIERO di Gianni Pettena, opera ideata e costruita per la prima volta in altre dimensioni nel 2001.
Gianni Pettena è presente con un suo intervento anche nel catalogo, curato anch’esso da Alberto Fiz e edito da Electa.
http://www.altartecontemporanea.it/Blog/alt-al-palatino-collezione-tullio-leggeri-25
La mostra è un progetto concepito dall’artista Francesco Vezzoli e sviluppato in collaborazione con la Rai che esplora la produzione e l’immaginario televisivo degli anni Settanta, ed è pensato come un viaggio in tre tappe: Arte e Televisione, Politica e Televisione, Intrattenimento e Televisione. Il progetto si articola in un dialogo serrato tra programmi tv e opere d'arte – scelte come contrappunto ideale alle produzioni televisive, come documenti materiali dell’epoca da alternare all’immaterialità del flusso delle immagini – in un continuo gioco di rimandi e cortocircuiti visivi e semantici.
Gianni Pettena partecipa alla mostra con l’opera “Applausi” (1968), ironicamente collocata a conclusione del percorso espositivo.
17 APRILE 2017 | Presentazione di "MONTAGNE NATURALI" e "LEVITAZIONE" di Gianni Pettena
FATTORIA MONTELLORI, Fucecchio (Firenze)
Gianni Pettena
Spazio Vuoto Riservato a Gianni Pettena
29 Mar 2017 - 2 Apr 2017
Vernissage mercoledì 29, 18.30-22
MEGA, Piazza Vetra 21, Milano
Gianni Pettena colloca la sua pratica artistica/intellettuale tra l’arte concettuale e la land art, con un leitmotiv in cui il suo credo si confronta sempre con una fisicizzazione ricondotta alla scala del corpo e del contesto. Spazio Vuoto Dedicato a Gianni Pettena, un progetto inedito per l’Italia, indaga gli aspetti più profondi dello spazio vissuto, un percorso verso la scoperta di un approccio altro della disciplina architettonica. Questo lavoro si snoda tra rottura e memoria alla ricerca di una nuova definizione dello spazio e del rapporto dicotomico tra pieno e vuoto. Attraverso l’uso della performance, si intende creare una spaccatura con il termine e l'idea stessa di vuoto, al fine di attribuire ad esso una nuova e fragorosa valenza simbolica, così che il pubblico viene portato a riflettere sulla spazialità vissuta da ogni individuo. L’atto della performance innesca il momento artistico, ma sarà il suo esaurirsi a cristallizzarne e formalizzarne i lasciti, ben evidenti e in continua interazione tra l'interno e l'esterno dello spazio di MEGA.
Conferenza
artiparlando: Gianni Pettena
Giovedì 16 Marzo 2017, ore 20 | Museion Bolzano
Il progetto come linguaggio
L’arte suscita interrogativi, il design li risolve. Il design cerca la funzione, mentre l’arte non
ha uno scopo pratico: ma è ancora così? Che rapporto c’è tra funzionalità e libera
creatività in due discipline affini, ma diverse, come il design e l’arte? Quanto sappiamo
leggere il linguaggio che parlano gli oggetti di design? Come presentarli e comunicarli in
un museo?
Quattro relatori di alto livello affrontano queste domande da diverse prospettive e
angolazioni. Il ciclo di artiparlando 2017 prende spunto dall’attivazione del curriculum in
Arte nel Corso di Laurea in Design e Arti della Libera Università di Bolzano.
Gianni Pettena
Architetto, artista, docente, critico, tra i fondatori del movimento dell’Architettura Radicale.
Le sue opere sono conservate in numerose collezioni private e di musei e istituzioni
internazionali.
See more at: http://www.museion.it/2017/03/artiparlando-2/
ORIENTATION
Galleria 'salle principale', Parigi
17 febbraio — 15 aprile 2017 (Opening 16 febbraio ore 18)
https://www.salleprincipale.com/galerie
Tema della mostra, a cui partecipano les gens d’Uterpan, Dominique Mathieu, Gianni Pettena, Matthieu Saladin e Lois Weinberger, è il concetto di viaggio sia in contesto urbano che nel paesaggio.
Gianni Pettena presenterà una composizione fotografica sulla performance Red Line (Salt Lake City, 1972).
Red Line, ultima delle tre opere realizzate durante il soggiorno a Salt Lake City nel 1972, consiste nella 'fisicizzazione' del confine comunale, una linea rossa di circa quaranta chilometri dipinta sulla strada seguendo, come carta di navigazione, la pianta della città e la delimitazione del confine comunale: un'operazione realizzata sporgendosi da un camioncino sul quale erano stati caricati qualche bidone di vernice rossa, una pistola a spruzzo e un compressore per farla funzionare.
La performance conclude una trilogia di lettura metaforica delle contraddizioni della città contemporanea, della sua stupidità come delle sue bellezze, compiuta con interventi che hanno anche una valenza strettamente contestuale poiché affrontano il tema del rapporto con la città, il rapporto con l'abitare oggi, in un luogo in cui la presenza degli elementi naturali, in particolare del Grande Lago e del Grande Deserto Salato, è particolarmente rilevante.
La galleria Giovanni Bonelli è lieta di presentare, per la prima volta nei propri spazi, un’ampia antologica dei lavori dell'artista Gianni Pettena, che si concentrerà sull’attività svolta tra il ’68 e la fine degli Anni’70: il decennio cruciale della sperimentazione artistica e sociale in Italia.
Se anni fa Emilio Ambasz scriveva che Gianni Pettena è tra quei protagonisti dell’Architettura Radicale che non hanno ancora avuto il giusto riconoscimento, è vero che proprio adesso si assiste ad un’unanime riscoperta internazionale e a un’attenzione del tutto nuova della figura dell’artista che, per anni, è stata subordinata a quella del critico e dell’interprete dell’Architettura Radicale. Proprio per questo la figura e la multiforme attività di Pettena appaiono oggi totalmente inedite e tali da raccogliere in sé tematiche decisive per la contemporaneità, come il rifiuto del lavoro disciplinare, il sabotaggio, l’appropriazione, la performatività dell’urbano e la riscoperta del carattere fisico dei luoghi e del paesaggio naturale. Da qui deriva il titolo della mostra che è tratto da un articolo fondamentale di Pettena uscito sulla rivista “Casabella” nel 1974, risultato dei suoi ripetuti viaggi nel Sud Ovest degli Stati Uniti: dal deserto dello Utah alla Monument Valley.
Il 1973 è anche la data del suo libro, ormai leggendario, “L’Anarchitetto” in cui molte sono le affinità con la pratica artistica che, in perfetta sincronia, stava sviluppando Gordon Matta-Clark ma con cui molte sono pure le differenze. Tuttavia in entrambi alla base c’è l’idea di non costruire ma di operare nel già costruito, lasciandone emergere lo spazio inconscio o inconsapevole che normalmente viene rimosso - così come l’idea dell’architettura e dello spazio quale evento, come performance permanente, che vede il rapporto di Matta-Clark con Trisha Brown e di Pettena con Giuseppe Chiari.
Per questo motivo Marco Scotini ha scelto di presentare un'ampia selezione di lavori risalenti alla fine degli anni '60 e i primi anni '70, non per sottrarre l’autore alla sua opera successiva di grande valore ma nella convinzione che risale proprio a questo periodo, dell’attività di Pettena, uno dei raggiungimenti cruciali del fare arte ancora tutto da scoprire e da praticare. Nel percorso espositivo saranno presentati molti materiali editi ed inediti realizzati da Pettena con differenti media. Per l'occasione sarà riallestita al centro della galleria la grande scritta Carabinieri (creata per la prima volta nel 1968) che è uno degli esempi più importanti di intervento spaziale semiotico di quegli anni, in cui è il linguaggio stesso a rivelare il carattere (di cattura e controllo) del contesto, mettendo in evidenza la natura etico-estetica della ricerca radicale di Gianni Pettena.
Gianni Pettena parteciperà al secondo incontro di "Incontri Radicali" (26 novembre 2016, ore 11,30) al MAXXI di Roma.
Convegno "Memorie del Contemporaneo"
Firenze, Auditorium di Sant'Apollonia
22-23 novembre 2016
a cura di Alessandra Acocella e Caterina Toschi
Gianni Pettena parteciperà all'incontro-dibattito "Racconti. Archivi e raccolte d'arte contemporanea a Firenze" (23 novembre, ore 12,30-13,30).
Per maggiori informazioni sull'incontro e sul convegno scarica il programma in .PDF.
LA FINE DEL MONDO
Centro Pecci per l’Arte Contemporanea, Prato
16 ottobre 2016—19 marzo 2017
a cura di Fabio Cavallucci
La grande mostra allestita in occasione della tanto attesa riapertura del Centro Pecci dopo il completamento della nuova struttura progettata da Maurice Nio e la riqualificazione dell’edificio originario di Italo Gamberini, è intesa dal curatore - il direttore del Centro Fabio Cavallucci, affiancato da numerosi advisors internazionali - come “una specie di esercizio della distanza, che spinge a vedere il nostro presente da lontano”. Attraverso le opere di 50 artisti internazionali, presentate su una superficie espositiva di oltre 3000 mq, il pubblico sperimenta la sensazione “di vedersi proiettato a qualche migliaio di anni luce di distanza per rivedere il mondo di oggi come se fosse un reperto fossile [……] con la sensazione di essere sospesi in un limbo tra un passato ormai lontanissimo e un futuro ancora distante”.
In questo limbo, in un percorso espositivo in cui tutte le espressioni e i linguaggi artistici (musica, architettura, teatro, danza) saranno interconnessi, tra spazi e suoni che si succedono, in un movimento che inevitabilmente ci allontana e riavvicina al presente attraverso le chiavi di lettura delle opere esposte, si colloca anche il lavoro di Gianni Pettena “Complementi di storia dell’architettura” in cui l’elemento di sguardo sul ‘passato’ sta soltanto nella data della sua prima realizzazione (1978, Biennale di Venezia) mentre la sua sostanza significante si trova e si troverà in ogni tempo. Il percorso compiuto dalla pietra spezzata così come si può trovare in natura, che si struttura poi in un muro in cui la pietra lentamente subisce una lavorazione, in tutte le fasi intermedie, fino a diventare una superficie tirata a specchio, è infatti una simbolica storia dell’architettura.
23 giugno-30 luglio 2016
Cara Gallery, New York
http://caragallery-llc.com/index.php/exhibitions/
La mostra presenta le opere di 11 artisti in dialogo tra loro al fine di esplorare i confini tra le discipline, tra arti performative, land art e architettura, attraverso i media più diversi: installazioni, disegni, fotografia, pittura e scultura. Le opere, tutte realizzate negli ultimi cinquanta anni, costituiscono un’importante documentazione che testimonia come l’artista interpreti l’idea di un intervento dell’uomo su un contesto.
Relevant Notes, vuole essere un commento sulla natura temporanea delle strutture spaziali e sui costanti mutamenti dell’ambiente. Le caratteristiche fisiche e mentali del ‘fare arte’ qui si integrano nel tentativo di esprimere l’importanza di creare la storia di un luogo e riconoscervi la presenza dell’artista.
Gli 11 artisti partecipanti sono Christo & Jeanne-Claude, Ebtisam Abdulaziz, Matteo Berra, Igor Eskinja, Bruna Esposito, Franklin Evans, Diango Hernández, Andrés Jaques, Federico Luger, Jason Middlebrook, Gianni Pettena.
Nella mostra, Gianni Pettena è presente con la sua grande installazione in cartone Grazia&Giustizia , costruita per la prima volta, e distrutta nello stesso giorno, nel 1968.
8 giugno-29 agosto 2016
Centre Pomipidou, Parigi
Con Un art pauvre, manifestazione multidisciplinare e inedita, il Centre Pompidou propone una rassegna delle pratiche artistiche sull’idea di “povero” in ambito creativo a partire dagli anni ’60: nelle arti plastiche, con la prevalenza della corrente della Arte Povera, ma anche nel campo dell’architettura e del design, della musica, del teatro e del cinema sperimentale. Vengono così presentati artisti ed esponenti di movimenti la cui ricerca ha rivendicato gesti arcaici, usando materiali “poveri” cui veniva attribuito un forte potere simbolico. Il movimento dell’Arte Povera è presentato con particolare ampiezza nella Galleria 4 dove, oltre ad illustrare l’influenza di Fontana, Manzoni e Burri, sono esposte circa quaranta opere dei massimi rappresentanti del movimento.
Al quinto piano del Museo, nella mostra “Architecture et Design. Autour de Global Tools (1973-75)”, l’argomento del “povero” viene presentato nei suoi aspetti tangenti con l’architettura e il design attraverso disegni, modelli, foto, installazioni e oggetti realizzati soprattutto nell’ambito della Global Tools, una “contro-scuola” di design fondata nel 1973 da alcuni esponenti dell’architettura radicale, in cui si teorizzava e si cercava di mettere in pratica un sapere alternativo, basato sulla manualità, sui materiali poveri e sulla sperimentazione in ambito urbano. L’Architettura Radicale (così definita proprio da Germano Celant) ebbe d’altra parte forti legami con l’Arte Povera: infatti nel ‘radicale’ l’azione veniva privilegiata rispetto al progetto e l’architettura subiva l’influenza delle arti visive poiché entrambi aspiravano ad un ripensamento dello spazio sociale e politico. L’ Insieme delle opere presentate, di Andrea Branzi, Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, Ugo La Pietra, Riccardo Dalis, Franco Raggi e Gianni Pettena, testimonia una volontà di riappropriazione della città sia attraverso interventi sullo spazio pubblico sia attraverso la critica alla società dei consumi: così gli oggetti realizzati da Dalisi con i bambini di un quartiere di Napoli, le “Abitazioni verticali” di De Lucchi, le lampade di Raggi e Binazzi, i “Design metaphors” di Sottsass e la grande installazione “Wearable chairs” (Sedie da indossare) di Gianni Pettena che pur realizzata in precedenza (1971) negli USA, è un esempio particolarmente aderente al tema generale della mostra. Viene inoltre esposta un’ampia documentazione, in gran parte inedita (inviti, manifesti, riviste, fotografie, etc.) sia relativa all’attività della Global Tools che alle mostre in cui vi fu un diretto contatto tra artisti della ‘arte povera’ e architetti ‘radicali’.
8 aprile-15 giugno 2016
Frigoriferi Milanesi, via Piranesi 10 - Milano
http://www.frigoriferimilanesi.it/
In occasione di Miart 2016, FM Centro per l’Arte Contemporanea, un nuovo polo dedicato all’arte e al collezionismo che raccoglie in un unico contesto tutti i soggetti e le funzioni connesse alla valorizzazione, esposizione e conservazione dell’arte, inaugurerà il 7 aprile con la mostra L’Inarchiviabile/The Unarchivable curata da Marco Scotini in collaborazione con Lorenzo Paini. La mostra presenterà un’ampia ricognizione della scena artistica italiana degli anni ’70 e oltre 200 opere di 60 artisti - tra cui Vincenzo Agnetti, Carla Accardi, Alighiero Boetti, Gianfranco Baruchello , Gianni Colombo, Dadamaino, Piero Gilardi, Paolo Icaro, Jannis Kounellis, Ketty La Rocca, Fabio Mauri, Ugo Mulas, Michelangelo Pistoletto, Vettor Pisani, Franco Vaccari, Gilberto Zorio - provenienti dalle maggiori collezioni private italiane.. Le opere saranno articolate in diverse sezioni: accanto alle partiture musicali di Sylvano Bussotti, Giuseppe Chiari e Luigi Nono ci sarà l’architettura radicale di Ugo La Pietra, Gianni Pettena, Ettore Sottsass e Superstudio, e sezioni dedicate alla fotografia, all’animazione urbana, al libro e al cinema sperimentale.
L’edizione di Sentiment of Beauty 2016 che si svolgerà nel centro storico di Lucca, sarà in collaborazione con la Soprintendenza di Lucca e la Biblioteca Statale di Lucca.
Il tema guida della tavola rotonda che collegherà gli interventi dei relatori sarà la luce, da qui il titolo: “La bellezza messa in Luce”. Lo svolgimento della rassegna consisterà in una tavola rotonda dove saranno presenti il Soprintendente di Lucca Prof. Luigi Ficacci e Don Mauro Lucchesi per parlarci della Luce nell’arte e nella Parola, l’Architetto Gianni Pettena per la sua visione di un’architettura di luce, l’imprenditrice Emiliana Martinelli di Martinelli Luce e l’artista Liliana Moro. Modera la tavola rotonda Marco Carminati de Il Sole 24 Ore.
Come sempre in Sentiment of Beauty, la parola è intervallata dalla musica e in quest’occasione saranno le arpe antiche della preziosa Collezione Giulini, a scandire i tempi della tavola rotonda. L’evento si concluderà con la presentazione di un’opera di Liliana Moro.
LA VILLE AU LOIN
(La città ormai lontana)
Frac Centre-Val de Loire, Orléans - 1.04.2016 / 18.09.2016
Poiché l’idea tradizionale di città si sta ormai “allontanando”, modificandosi fin quasi a riguardare l’intero territorio, la mostra si propone di esplorarne ogni aspetto, cercando di catturare sia l’intimità di un angolo di strada che l’intera estensione del paesaggio urbano.
Ora che la terra intera è diventata un insieme di prossimità urbane, come si collocano queste prossimità, e come resistono, se ancora esistono, le speranze di una lontananza? Il percorso della mostra si colloca tra queste due domande. E’ stata scelta un’opera in ognuno dei 22 altri FRAC che dialogasse con la collezione del Frac Centre e con le opere degli artisti africani invitati, perpetuando così la tradizione del Frac stesso quale luogo di “migrazioni disciplinari” di arte e architettura. Il pubblico viene accolto dalla Tenda rossa di Franco Raggi che, a immagine dell’intera collezione, introduce alla mostra con una sorta di vaghezza creativa poiché vi si trovano elementi sia di pittura che di scultura e architettura.
Il visitatore, spettatore e attore, segue il percorso della mostra come se camminasse in una città. Il posto specifico di ogni individuo è ciò che si propone di individuare l’opera Paper/Midwestern Ocean di Gianni Pettena (l'opera appartiene alla 49 Nord 6 Est – Frac Lorraine collection) in cui l’artista riempie una sala di strisce di carta che il pubblico taglia per crearsi uno spazio proprio, così che lo spettatore diviene esso stesso parte dell’opera.
Proseguendo, si incontrerà poi ad esempio una città immaginaria dell’artista nigeriano Emeka Ogboh che crea un accattivante universo sonoro. E la mostra, dopo i suoi molti episodi, si conclude con una favola, Medium total di Gunther Domenig e Eilfried Huth, in cui l’architettura è diventata organismo biologico mutante.
Attraverso ottanta opere sia di artisti che di architetti, la mostra diviene così occasione per una ‘passeggiata’ nella città vicina e lontana: possiamo incontrare sia una Torre di Babele che una cabina telefonica o uno skyline di grattacieli.
Per tutta la durata della mostra sarà visibile sul sito web del Frac Centre-Val de Loire una video-intervista a Gianni Pettena del nuovo direttore, Abdelkader Damani.
In occasione del Mese dell’architettura contemporanea, “La ville au loin”, è stata concepita come uno spettacolo in quattro atti, tre dei quali di svolgono, oltre ad Orléans, a Rouen, Montepellier e Marsiglia.
In particolare al Frac Languedoc-Roussilon verrà presentata una mostra monografica su Superstudio, gruppo fondamentale per l’architettura radicale italiana degli anni ’60-’70.
Paper/Midwestern Ocean di Gianni Pettena
ZonArte 2015 lo spazio e il tempo dove il pubblico incontra l’arte contemporanea
TORINO, 6- 8 novembre 2015, Spazio ZonArte – Artissima
ZonArte - L’opera irraggiungibile. Esposizione di opere attraverso la narrazione, con molteplici dispositivi
Giunto alla sesta edizione, il progetto ZonArte verifica e rinnova il suo impianto, rafforzando la sua identità originaria e la sua vocazione a sviluppare efficaci modelli di partecipazione alla cultura, proponendo l’esperienza dell’arte come esperienza di conoscenza, di crescita personale e collettiva.
Coniugando aspetti più teorici, analitici e autoriflessivi ad altri più pratici, esperienziali e di partecipazione diretta, ZonArte 2015 si è concretizzato nella realizzazione di
un convegno sul ruolo socioculturale e educativo delle istituzioni d’arte contemporanea e di un workshop, che trovano ad Artissima il loro compimento, nella proposta per il
pubblico della Fiera di una serie di azioni, talks e conversazioni sul valore della conoscenza, dell’esperienza e della relazione connessi all’opera d’arte.
SABATO 7 novembre, 12:30
Meeting Point: GENEALOGIA E PEDAGOGIA DELLE ARTI ECOLOGICHE
Il Network Zonarte (F.Barbaro, O.Brombin, M.Petriccione, A.Pironti, P.Zanini) incontra: Piero Gilardi, artista, fondatore PAV – Parco Arte Vivente Ugo La Pietra, artista Gianni Pettena, artista e critico Marco Scotini, critico d’arte e curatore indipendente, direttore Dipartimento Arti Visive e Studi Curatoriali NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.
ALLURES, Frac Centre, Orléans, 9.10.2015-21.02.2016
La mostra presenta una selezione di opere della collezione Frac Centre-Val de Loire, sia di recenti acquisizioni (Passi, Superstudio, Cantafora), che di altre mai o raramente esposte alle Turbulences (Niedermayr, Pettena, EZCT, Labdora, Andrault & Parat), ognuna delle quali contribuisce alla comprensione di come si possa esprimere l’idea di ‘presenza’ urbana e architettonica.
Allures indaga l’ambito del pensiero visionario in modo nuovo, significante e liberato, attraverso una selezione di opere di autori che colpiscono per la loro promessa di discontinuità (Archizoom Associati, UFO, Superstudio), ma estende la ricerca alla percezione di una condizione di riscoperta e rinnovamento, imbevuta da storia e di rinnovate memorie (Libeskind), di realtà manipolata (Casebere, Pettena) o rimotivata (Ian+).
Bozzetti, schizzi, griglie, istogrammi, tipologie, progetti, modelli, fotografie o immagini in movimento..Che si tratti di un gesto reale o siano espressione di strumentazione digitale, queste opere devono essere viste nella loro seminale condizione di fragilità che dà loro forma, forza e densità. La presenza di artisti e architetti invitati (Farah Atassi, Eva Le Roi, Studio sNCDA, Office KGDVS, Vincent Lamouroux, Hayoun Kwon) si integra con le opere della collezione, individuando simmetrie, questioni di metodo e maniere di definire la conoscenza e la percezione di ciò che è tangibile.
Museo d’Arte Contemporanea - Lissone - MB
www.museolissone.it
Al MAC di Lissone i grandi nomi dell’architettura e del design: quattro incontri incentrati sui protagonisti e le tendenze che hanno segnato gli ultimi quarant’anni.
Calendario degli incontri
GIOVEDÌ 8 OTTOBRE ORE 21:00
Lapo BINAZZI - Ugo LA PIETRA - Adolfo NATALINI
GIOVEDÌ 15 OTTOBRE ORE 21:00
Aldo CIBIC - Nanda VIGO
GIOVEDÌ 22 OTTOBRE ORE 21:00
Massimo IOSA GHINI - Franco RAGGI
GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE ORE 21:00
Franco PURINI - Vincenzo TRIONE
presentazione del libro “Il cinema degli architetti”
Moderatore delle serate: Gianni PETTENA
Il ciclo di appuntamenti al museo intende riflettere sull’architettura radicale e postmoderna portando all’attenzione del pubblico le ricerche che avevano messo in crisi il significato della disciplina architettonica. Grazie alla testimonianza di alcuni dei protagonisti della scena internazionale, sarà possibile ripensare l’estetica e le teorie tradizionali all’insegna dell’utopia, dell’ironia, della sovversione, della dissacrazione e dell’ecclettismo che infiammarono l’ultimo terzo del XX secolo.
I quattro incontri nascono dalla volontà di rileggere il DNA della cittadina briantea che sin dalla seconda metà del 1800 è stata profondamente legata all’interior design, suo cuore pulsante, che ne fece un’eccellenza nell’ambito della manifattura mobiliera. A Lissone, nel 1870, venne fondata la Scuola Professionale di Disegno e Intaglio – ora Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato; a fine 1800 sorsero le prime grandi esposizioni di mobili ed ebbe inizio una lunga storia di esportazioni all’estero; qui nacquero le aziende in grado di ridurre i tronchi in tavole e produrre i primi compensati grazie all’ausilio di macchine e innovazioni industriali. Sempre a Lissone, nel 1936 nacque la prestigiosa "Settimana del Mobile"; cinque anni più tardi è stata istituita la Biblioteca del Mobile e dell’Arredamento, unica nel suo genere e ancor oggi fonte di interesse e di studi sull’argomento. Oggi, con la consapevolezza di un passato senza eguali, le attività
culturali promosse dal Comune di Lissone all’interno del Museo d’Arte Contemporanea si pongono l’obiettivo di valorizzare la cittadina lissonese all’insegna di un ritorno e di un rinnovamento nell’ambito del design e dell’architettura.
L’iniziativa è inserita nel progetto Meet Brianza Expo_Fuori Expo in Brianza finanziata da Regione Lombardia e Camera di Commercio di Monza e Brianza, con il coordinamento della Provincia di
Monza e della Brianza.
Museo d’Arte Contemporanea - Lissone - MB
www.museolissone.it
INAUGURAZIONE: SABATO 26 SETTEMBRE 2015, ORE 18.00
La ricerca condotta da Emanuele Piccardo e Amit Wolf, con il sostegno della Graham Foundation e della Woodbury University sul tema della relazione tra arte e ambiente, arte e architettura, tra Italia e America nel decennio Sessanta-Settanta, approda al Museo di arte contemporanea di Lissone dopo l’iniziale presentazione al Los Angeles Contemporary Exhibitions (2014), e la prima tappa in Italia presso Casa Masaccio Arte Contemporanea a San Giovanni Valdarno (marzo-aprile 2015).
Beyond Environment è un progetto che esplora l’interscambio tra architettura, land art e performing art che emerge dal lavoro di Gianni Pettena e le sue collaborazioni con gli artisti americani, Allan Kaprow e Robert Smithson nei primi Anni Settanta, indagando al contempo sui diversi significati di environment in Europa e America nel decennio Sessanta-Settanta, e confrontando i diversi contesti, italiano e nordamericano, e gli aspetti della ricerca radicale in Europa e della conceptual art, land art e happening negli USA. La mostra presenta opere di Pettena, Kaprow, Smithson, Matta-Clark, insieme a quelle del contesto fiorentino ed italiano della Superarchitettura con gruppi “radicali” come UFO, Superstudio, 9999, Ugo La Pietra e Pietro Derossi.
INAUGURAZIONE: VENERDì 26 GIUGNO 2015, ORE 18.30
Alla Galleria d'Arte Moderna di Palermo, dal 27 giugno al 7 settembre 2015, sarà ospitato un originale dialogo tra la pittura di Marc William Zanghi, uno tra i più importanti rappresentanti della giovane arte siciliana, la cui figurazione s’inserisce sul sentiero tracciato dai protagonisti della cosiddetta “Scuola di Palermo”, e gli interventi architettonici di Gianni Pettena uno degli esponenti più accreditati dell'architettura radicale, sorta a Firenze alla fine degli anni Sessanta.
Il progetto si inserisce all’interno del ciclo di mostre realizzate nello spazio temporaneo della GAM di Palermo per valorizzare il circuito di artisti contemporanei attivi in Sicilia. Questa ulteriore tappa ha la peculiarità di creare una maggiore attenzione al confronto tra oggetto osservato e osservatore, contenuto e contenitore – che Zanghi ha da sempre sottolineato nella sua ricerca – grazie alle installazioni di Gianni Pettena che per l'occasione propone alcuni degli lavori nati nel 1968 proprio nel capoluogo siciliano.
L’esposizione, curata da Lorenzo Bruni, presenterà 30 dipinti e sculture di Marc William Zanghi posti negli spazi del museo palermitano, appositamente modificati da tre interventi di Gianni Pettena.
Il percorso espositivo scandito dalle opere di Marc William Zanghi prende avvio da sei nuove tele di grandi dimensioni, con soggetti di foreste tra l'esotico e il fantasy e continua con quattro esili sculture installative, teste in miniatura che evocano reperti archeologici, realizzate con resina poliuretanica e acrilico, e si chiude con quindici quadri appartenenti a cicli della produzione precedente, associati in un'originale riflessione sulla figura dell'antieroe. Oltre a questi, saranno esposti due lavori inediti su carta e due teche contenenti altre sculture/teste che, dialogando con gli interventi monocromi realizzati su tre pareti, stabiliscono una relazione particolare con la visita/scoperta del luogo da parte dell'osservatore.
L’itinerario di Gianni Pettena corrisponde a tre interventi spaziali volti a scardinare il normale rapporto di contenitore e contenuto su cui si fonda l'architettura occidentale. Questo è evidente con l e “sedie indossabili” - utilizzate per una performance/happening nel centro urbano di Minneapolis nel 1971 - che, durante l’inaugurazione, vestiranno alcuni studenti in un'azione “surreale”. Le stesse saranno successivamente esposte, sospese al centro della sala per dare vita ad un'insolita installazione/scultura.
L'opera APPLAUSI, una valigia portatile con la luce che si accende a intermittenza - creata per la prima volta nel 1968 per il VI Festival della Musica d'Avanguardia, tenutosi al Teatro Biondo di Palermo, quindi presentata alla VI Biennale di Berlino nel 2010 - animerà il secondo ambiente. In questo caso il lavoro, nato come sfida ironica all'allora nascente pubblico televisivo, acquista una dimensione amara rispetto all'attuale assenza di pubblico nel mondo globale digitale, dal momento che tutti gli utenti si considerano protagonisti attivi. L'installazione MILITE IGNOTO, le cui lettere saranno visualizzate tramite sagome in cartone alte due metri ciascuna, organizzeranno lo spazio di una sala della GAM in maniera unica. All’esterno del museo saranno
visibili le due installazioni CARABINIERI (Novara, 1968) e GRAZIA&GIUSTIZIA realizzata per la prima volta a a Palermo nel 1968 durante una performance che prevedeva una processione per le vie della città.
a cura di Gianni Pettena, Davide Turrini, Mauro Lovi
13 giugno – 1 novembre 2015
Orario: 11-13, 16-20. Chiuso il lunedì.
Inaugurazione venerdì 12 giugno 2015, ore 18.00
Nell’ambito delle iniziative culturali Piccoli Grandi Musei 2015. Toscana ‘900. Musei e Percorsi d’arte promosse dalla Regione Toscana, dall’Ente Cassa di risparmio di Firenze e dalla consulta
delle Fondazioni bancarie toscane, la Fondazione Ragghianti propone un’esposizione che focalizza l’attenzione sui rapporti tra cultura del progetto e mondo produttivo in Toscana dagli anni
Cinquanta ad oggi. Attraversando l’opera di importanti designers italiani e stranieri, la mostra pone l’accento sul ruolo fondamentale delle realtà produttive della regione, sottolineandone la
capacità nel selezionare e nell’attrarre talenti, soprattutto dal mondo dell’arte e dell’architettura, e nel definire con loro la progettazione e la realizzazione di oggetti e prodotti di uso
quotidiano. Ne emerge il ruolo fondamentale della Toscana nella costruzione dell’identità del design italiano. Il percorso espositivo affronta molteplici settori di produzione dall’arredo,
agli oggetti d’uso in porcellana, ceramica, vetro, argento, al design del marmo e presenta testimonianze grafiche e materiche di aziende come Bitossi, Casigliani, Colle Vilca, Edra, Egizia,
Fantacci, Giovannetti, Mancioli, Martinelli Luce, Officina, Pampaloni, Piaggio, Poltronova, Richard Ginori, Sarri, Ultima Edizione e Up & Up. Un ultimo sguardo è anche rivolto al fenomeno
dell’autoproduzione.
Sede dell'esposizione: Fondazione Centro Studi Ragghianti
Complesso Monumentale di San Micheletto - Via San Micheletto 3, Lucca
Les Turbulences
FRAC CENTRE – ORLEANS
MOSTRA “Relief(s) – Designing the Horizon”
10 Aprile –20 Settembre 2015
Opening Giovedì 9 Aprile 2015
La mostra si propone di affrontare il tema della montagna come ambiente alternativo in termini di esperienza spaziale e di produzione. Su circa 700 mq verranno presentati sessanta lavori di architetti e artisti contemporanei proponendo un dialogo tra opere originali e opere presenti nella collezione del Frac Centre.
Gianni Pettena sarà in mostra con il progetto About non conscious architecture (1972-73).
Come segno e oggetto mitico, la montagna comunemente intesa è un elemento geografico che riporta ad un immaginario collettivo e universale. Per l’architettura, questa “forma estrema di rilievo” rappresenta una totale alterità, una forma di resistenza che ostacola il suo programma originario di analisi e di organizzazione del mondo.
La mostra, e il programma ad essa collegato indagheranno sulle diverse presenze del “rilievo” nell’arte degli ultimi sessanta anni, evidenziandone il significato estetico e politico. Questo riguarda la radical architecture degli anni ’60 per la rappresentazione delle forme naturali “elementari” usate come strumento di critica dei modelli proposti dalla società industriale.
E nella sua ricerca di liberazione dalle forme, l’architettura-scultura di quegli stessi anni usa il “rilievo” per espandere l’idea di spazio: si delimita così un nuovo orizzonte topografico che oggi gli strumenti informatici hanno reso possibile, e da questo deriva una condizione di più intensa percezione corporea.
BEYOND ENVIRONMENT
CASA MASACCIO ARTE CONTEMPORANEA
San Giovanni Valdarno, 28 marzo 2015
ore 17
book launch edizione italiana
Palazzo d'Arnolfo_Museo delle Terre Nuove
Intervengono:
Giovanni Bartolozzi, Lapo Binazzi, Fausto Forte, Luca Galofaro, Gianni Pettena, Emanuele Piccardo, Amit Wolf.
Ore 19
opening mostra
Beyond Environment esplora l’interscambio tra architettura, land art e performing art che emerge dal lavoro di Gianni Pettena e le sue collaborazioni con gli artisti americani, Allan Kaprow e Robert Smithson nei primi Anni Settanta, indagando al contempo sui diversi significati di environment in Europa e America nel decennio Sessanta-Settanta, e confrontando i diversi contesti, italiano e nordamericano, e gli aspetti della ricerca radicale in Europa e della land art e del happening negli USA.
Il progetto curato da Emanuele Piccardo e Amit Wolf, in collaborazione con la Graham Foundation, è formato da una mostra, un libro in lingua inglese edito da Actar e l'edizione italiana curata dalla casa editrice plug_in . La mostra per Casa Masaccio/centro per l'arte contemporanea (28 marzo -19 aprile) che rappresenta la prima tappa europea dopo l'appuntamento espositivo presso il Los Angeles Contemporary Exhibitions (2014), combina opere di Pettena, Kaprow, Smithson, Matta-Clark, insieme a quelle del contesto fiorentino ed italiano della Superarchitettura con gruppi “radicali” come UFO, Superstudio, 9999, Ugo La Pietra e Pietro Derossi, e amplia in questa occasione i suoi contenuti enfatizzando il rapporto che lega Pettena e gli UFO a San Giovanni Valdarno, fin dal Premio Masaccio (1968). Il progetto è arricchito anche dall'inserimento di nuovi materiali presenti solo nel libro, come le fotografie di Record, Fluids e gli score dei 18 happenings in six part di Kaprow, insieme alla serie di immagini della Spiral Jetty di Smithson.
Via Dei Ferruzzi,12
50014 Fiesole (Firenze)
ITALIA