JOSEPH MASHECK

 

 

Gianni Pettena, Italian artist

(In "Artforum", giugno 1972)

 

Gianni Pettena è un artista italiano il cui lavoro presenta delle affinità con gli earth-works e con la conceptual art ma, significativamente, si mantiene distante dalla tendenza di questi movimenti alla sospensione di ogni valore e significato.  Pettena è laureato in architettura e ha anche insegnato in scuole di architettura ma, come architetto, fa soltanto un tipo di "architettura" intelligentemente perversa.

In questi ultimi anni gli artisti hanno cercato nei modi più diversi di occuparsi di un mondo che si sta sempre più involgarendo (o di ignorarlo): l'approccio di Pettena alla questione è uno dei più sottili tra quelli che ho finora incontrato perchè nel suo lavoro le considerazioni di tipo politico non sono in contrasto né in competizione con l'operazione estetica, e neppure ne vengono consapevolmente escluse.

Io immagino Pettena come un architetto attivamente in sciopero.  Come per quegli artisti che non danno giudizi sulla vita che ci circonda, Pettena è reticente e guardingo, ma in questo momento non ci sono molti che siano "in sciopero" e che diano, in termini artistici, una risposta costruttiva come la sua.  Le opere di Pettena meritano il rispetto che si deve agli oggetti d'arte anche se non hanno un vero valore di mercato: sono opere che non sono frutto di disperazione e neppure giochi pseudo-filosofici.  Non sono un "gesto" e non sono teatro. Quale commento critico sulla temperatura crescente della vita, esse sono vere opere di arte visiva.

Mercoledì 13 aprile, alla John Weber Gallery è stato proiettato un filmato realizzato da Pettena su alcune delle sue recenti "situazioni", come lui le definisce.  Il filmato inizia con una sequenza smithsoniana di vedute aeree della grande miniera di rame a cielo aperto Kennecot nello Utah.  Di solito Pettena è più 'urbano' di Smithson, e questo è per entrambi parte del significato del loro lavoro: l'americano trova spazio per una decente e sublime neutralità ("Sono interessato alla politica del Triassico" – Smithson) e normalmente opera con un tipo di landscape che è  "non valorizzato" ma che anche è improbabile che venga "danneggiato" dall'intervento artistico, mentre l'italiano è più a suo agio nel contesto della città con la sua complessità di componenti sociali e politiche (un retaggio Futurista?). 

L'accattivante maniera di accostarsi alla miniera di rame è in sé smithsoniano, non soltanto per la scelta del tema ma anche per il rapporto stilistico con il filmato della Spiral Jetty di Smithson: la differenza evidente sta però nel fatto che quello di Pettena, per quanto possa essere presentato in modo gradevole, è un landscape violentato.  Pettena d'altra parte ha una dote particolare per una sovversione molto discreta, gentile.