DIALOGO CON      DICONO DI LUI       ATTIVITA DIDATTICA                  



EMILIO AMBASZ
EMILIO AMBASZ

EMILIO AMBASZ

 

Fax to Barbara Radice

(In "Terrazzo" n. 5, 1990)

 

Mia paziente Barbara,

torniamo a noi. Tra i protagonisti del periodo dell 'Architettura Radicale' che non hanno avuto sufficiente evidenza e non sono stati abbastanza analizzati è senz'altro Gianni Pettena il personaggio più interessante. Eccolo là a fare architettura in forma di gesti. Parlava dei magnifici regni dell'architettura della mente per mezzo degli spazi "in negativo" che creava.

E ancora, per lui, un'immagine d'architettura non si otteneva senza peccato. Diverso dagli altri, i suoi mezzi non erano le parole, ma tendaggi mossi dal vento, blocchi di ghiaccio che il sole avrebbe sciolto o fotografie del tutto insensate. Una sua opera, me la ricordo benissimo, era la foto di un enorme cartellone pubblicitario di Minneapolis che presentava un poliziotto come molestatore di bambini. Mentre in realtà stava disperatamente cercando di riportare in vita il bambino con la respirazione bocca a bocca. Sotto la scritta a caratteri cubitali "and they call them pigs" ("e li chiamano maiali", pigs è il termine dspregiativo degli anni '60 per indicare i poliziotti, n.d.r ).

E mi ricordo anche i suoi disegni che suggerivano intermittenze, dislocazioni e punti di rottura, nei quali cerimonie ben consolidate dalla tradizione risultavano leggermente deviate rispetto ai comportamenti normali, in modo da suscitare la consapevolezza di quella chiave ironica di lettura che avrebbe permesso di rinnovarli. E' tanto che non lo vedo, e mi piacerebbe rincontrarlo Dimmi, è diventato anche lui un boss delle università?

 

Rispettosamente tuo,

Emilio