ALLAN KAPROW
(1927-2006)
Protagonista della sperimentazione nel campo delle arti dalla fine degli anni ’50, Kaprow è considerato uno dei precursori dell’arte concettuale e in particolare della performing art. Con l’invenzione del ‘happening’, parola da lui stesso coniata, contribuisce a modificare ulteriormente quell’idea di pittura che già Pollock aveva trasformato con la ‘action painting’, ponendo l’accento più che sulla pittura stessa (painting) piuttosto sull’azione (action) così che l’artista/autore e il pubblico/utente finivano per coincidere poiché compivano insieme un’esperienza unica che li coinvolgeva entrambi sia fisicamente che concettualmente.
Con i suoi oltre 200 happenings – ognuno dei quali doveva rappresentare un’esperienza unica e raramente veniva perciò documentata - egli intese dare dimostrazione di una ‘arte concreta’ che facesse uso di materiali e di azioni tipici della quotidianità, la cui caratteristica era soprattutto quella dell’interazione, del coinvolgimento, anche emozionale, di tutti i soggetti coinvolti.
Formatosi come artista e storico dell’arte alla New York University e alla Columbia University, studiò anche composizione con John Cage che con la sua influenza contribuì a modificare la sua idea di pittura, avvicinandolo alla sperimentazione. All’inizio degli anni ’60 fu tra i fondatori del gruppo Fluxus e diede inizio ad un’intensa attività accademica che culminò nei circa venti anni di insegnamento alla University of California at San Diego, attività svolta parallelamente ad un’azione di ricerca teorica con numerosi scritti, e con una continua attività sperimentale in cui egli intendeva suscitare la consapevolezza e stimolare la creatività attraverso la partecipazione ad un qualsiasi ‘accadimento’, anche banale, tipico della quotidianità più che del gesto artistico.
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ITALIA